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Marco Mammarella

Insalatona di risate

Racconto breve


Un'insalatona di risate all'italiana. Prendete un cespo di codardia e un tantinello di omertà congenita; fate a tocchetti l'orgoglio patriottico e condite il tutto con una goccia di lacrime di coccodrillo. Quando le risate avranno smesso di rimbombarvi nelle orecchie, vi renderete conto che, dopotutto, non era così divertente e l'appetito vi si guasterà per sempre.


 


Un chiacchiericcio fastidioso; risate roboanti e applausi stonati. Non puoi sbagliarti: ti trovi in uno studio televisivo. C'è un pupazzetto che indossa delle cuffie e dà il segnale per far partire le risate. Credo si stia innervosendo. Tirino lo provoca con discrezione: rimane impassibile quando la conduttrice diletta il pubblico con i suoi velati doppisensi; si scompiscia invece quando interviene padre Anselmo, l'ospite d'onore della trasmissione. Ex prete pedofilo pronto a redimersi in diretta tv, invoca la Madonna e si dimena sulla poltroncina, reclamando il suo diritto a strimpellarsi l'affare seppur legato da sacro vincolo di fedeltà verso nostro signore Gesù Cristo. "È una vergogna! Anche i preti cattolici dovrebbero essere liberi di dichiararsi e vivere la propria sessualità. Come i luterani". Boato di approvazione. Tirino se ne sta calmo nel suo sedile, indifferente alle indicazioni dei registi che invocano all’applauso o alla riprovazione. Le argomentazioni del presbitero lo convincono, ma poca credibilità ha il prete che si inchiappetta i bambini. Gli assistenti alla regia si sono radunati dietro le telecamere; Tirino li sente parlare: 2 a 1 che il prete si metterà a piangere; 10 a 1 che si fa di coca; 100 a 1 che se lo caccia fuori in diretta. Un ragazzetto occhialuto punta 30 euro sulla coca; un altro ne punta 20 su.... non si capisce bene; si sono allontanati. "Quando hai capito di essere gay?”, la conduttrice spettegola con il pastore di Cristo. Diavolo Tirino, non ascoltare. Che ti importa sapere se la mamma gli titillava i bombolotti da piccolo? Ah, addirittura? Tutta colpa delle molestie ricevute da bimbo? Povero cucciolo, ora tutto si spiega. Lui è la vittima e i bambini dei diabolici tentatori. Applausi a scena aperta, forse un po' di imbarazzo. La nonnina in prima fila ci metterà un po' ad accettare quanto in fretta le cose cambino. Cazzo, i bei vecchi tempi delle messe in latino e delle scopate nei prati. Quando si poteva far le troie, senza doverne necessariamente avere l’aspetto. Il nonno aveva un avvitatore al posto dell'uccello; un solo aggettivo: inesorabile. Ma la nonna apprezza i nuovi tempi libertini, prende un microfono e lo urla al mondo: "Anche i preti devono fare all'amore!!!". Tirino ascolta, a tratti, e ciò che sente non gli piace. Non gli piace la cocaina, troppo costosa, troppo faticosa. Non gli piacciono i trampoli della conduttrice, alti ed esagerati come quelli di una lavoratrice autonoma della Salaria. E, soprattutto, non gli piace quella massa di sfigati che si ritrova intorno. Vecchi, casalinghe depresse, bigotti nullafacenti che si prestano alle emozioni da grandi consumi: due lacrimucce, una gran risata di petto e si torna a casa felici con un bel ricordo da raccontare ai nipoti. L’esperienza vicaria della vita lo ha sempre depresso oltremodo. Lui guarda al futuro. Lui guarda oltre e sa che che è questo che gli permetterà di farcela sempre e comunque. Si, signorina, mi porti pure il microfono; da brava,così, mi faccia parlare...”Mi scusi, signor parroco, sa dirmi la differenza tra un prete e i brufoli?”.

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